STORIA DEL “LAVAGGIO A SECCO”
Le prime testimonianze di lavaggio con solventi risalgono ai tempi dei romani, dove veniva utilizzata ammoniaca e argilla per lavare le toghe.
Il moderno lavaggio a secco nasce invece in Francia a metà del XIX secolo ad opera di Jean-Baptiste Jolly, che utilizzò come solvente un mix di benzina e kerosene. Jolly scoprì le proprietà pulenti di questi solventi dopo un accidentale sversamento di kerosene sulla sua tovaglia. Jolly vide infatti che essa appariva piu' pulita dopo l'incidente.
I SOLVENTI
Il primo solvente utilizzato nel lavaggio a secco fu un mix di derivati della benzina ma il suo problema era l’alto livello di infiammabilità e il potenziale esplosivo.
Si passò dunque ad utilizzare solventi clorurati, che erano inerti e “poco pericolosi”. Inizialmente si utilizzarono i Clorofluorocarburi e successivamente la Trielina (tricloroetilene). Negli anni questi due solventi furono abbandonati perché il primo era ritenuto dannoso per lo strato di ozono, mentre il secondo era sospettato di essere cancerogeno.
Intorno agli anni 50 iniziò il successo del Tetracloroetilene chiamato anche percloro.
Da allora sono state sviluppate differenti macchine che sfruttano il potere pulente di questo solvente. Questa molecola è inerte, a livello chimico, altobollente e con un alto potere sgrassante ma di contro ha ancora una pericolosità per la salute.
I NUOVI SOLVENTI
I dubbi sulla pericolosità e cancerogenicità del percloro hanno portato alla ricerca di altre soluzioni:
• IDROCARBURI (KWL)
Miscela di idrocarburi paraffinici caratterizzati da un alto punto di ebollizione e da un'azione delicata sulle fibre. Uno dei problemi di questi solventi è rappresentato dalla sua infiammabilità e basso potere sgrassante.
• ANIDRIDE CARBONICA
Solvente usato nella sua forma liquida, risulta inerte e non pericoloso ( a meno di una saturazione degli ambienti). Ha un buon potere sgrassante ma appare costoso nella produzione in loco.
• SOLVENTI SILICONICI
Solventi eco-compatibili e totalmente inerti. Composti derivanti dai Ciclosilossani. Buon potere sgrassante però costi di gestione rilevanti.
• SENSENE TM
Solvente di ultima generazione a base di alcol modificato naturalmente biodegradabile e con bassa tossicità. Ha un buon potere sgrassante ed è delicato sui tessuti. Inoltre ha una bassa pericolosità per gli operatori.
IL PERCLORO
Il Percloro è un alchene clorurato con le seguenti caratteristiche:
CARATTERISTICA |
ACQUA |
PERCLORO |
Densità (g/lt) |
1,0 |
1,62 |
Pressione di vapore a 20°C (hPa) |
23,4 |
18,9 |
Punto di ebollizione (°C) |
100 |
121,1 |
Peso molecolare (g/mol) |
18 |
166 |
Tensione superficiale (mN/m) a 25°C |
73 |
32 |
Indice Kauri-Butanol |
- |
90 |
Limite inferiore di esplosione a 20°C |
Non infiammabile |
Non infiammabile |
Il Percloro è un solvente compatibile con la maggior parte dei tessuti ma ha problemi con alcune fibre sintetiche (come ad esempio i Poliuretani), perché risultano in esso solubili.
Le sue caratteristiche chimiche di molecola non polare (apolare) lo rendono compatibile con fibre naturali che “temono” il lavaggio in acqua, come ad esempio la lana e la seta.
Osservando l’indice Kauri-Butanol, che indica il “potere sgrassante”, si può vedere che il Percloro ha un elevato potere sgrassante, mentre l’acqua da sola non ha nessun potere sgrassante. Per contro non è attivo sulle macchie magre e quelle solubili in acqua (sudore, erba, pomodoro etc.). Per questo necessita di rafforzatori che vadano a solubilizzare questo tipo di molecole.
RAFFORZATORI
I rafforzatori del percloro sono tensioattivi che lavorano inversamente rispetto ai corrispettivi detergenti del lavaggio ad acqua. In questo solvente, infatti, i tensioattivi rivolgono la testa polare verso lo sporco (quello idrosolubile) e le code apolari verso il percloro. In questo modo lo sporco magro (affine all’acqua) viene solubilizzato.
I tensioattivi contenuti nei rafforzatori per percloro sono tipicamente tensioattivi anionici e\o non ionici. Mentre per l’effetto antistatico bisogna andare su tensioattivi cationici, escludendo poi nel lavaggio il passaggio nei filtri, perché potrebbe intasarli ed inattivarli.
I rafforzatori, oltre ad aumentare il potere pulente del lavaggio, devono anche aumentare il potere legante del solvente all'acqua.
ACTIV POWER FRESHRafforzatore di lavaggio per percloroetilene ad azione rigenerante rinfrescante. • Elevato potere pulente, ideale per capi particolarmente sporchi Modo d’impiego: Quantità d'uso: |
ANTISTATICI
Il Percloroetilene è un solvente dielettrico, ovvero Non-Conduttivo. Durante il lavaggio il capo si carica negativamente ed il percloro non riesce a dissipare queste cariche (anzi si accumulano sempre di più). Quindi, lavando dei capi in lana con altri capi normali, potrà capitare di vedere evidenti trasferimenti di peluria.
Per questo serve utilizzare dei prodotti antistatici per evitare questo fenomeno e conferire anche una maggior morbidezza ai tessuti.
ACTIV SUPERSTATRafforzatore di lavaggio per percloroetilene con effetto antistatico, ammorbidente e togli odori. • Dona ai tessuti una mano piena e morbida Modo d’impiego: Quantità d'uso: Non utilizzabile in presmacchiatura Avvertenze: Il prodotto potrebbe inibire l’attività filtrante dei i filtri. Quando utilizzato evitare il passaggio nel sistema di filtrazione. |
PRESPAZZOLATURA
Alcune macchie risultano difficili per il percloro, come ad esempio le macchie magre, in quanto hanno una marcata solubilità verso l'acqua. Per questo si aggiungono dei rafforzatori.
Per eliminare del tutto questo tipo di macchie è consigliabile eseguire una prespazzolatura con prodotti specifici. È importante che questi prodotti siano compatibili e risciacquabili in percloro.
JOLLY SMAKPresmacchiatore universale per lavaggio in percloroetilene, da usare con spazzola o a spruzzo. • Elevata efficacia sulle macchie magre Jolly Smak si utilizza diluito in acqua, con spazzola oppure a spruzzo. Applicare sulle parti sporche dei capi poco prima del lavaggio. Prodotto destinato esclusivamente ad uso professionale. Quantità d'uso: Tessuti resistenti: con spazzola 3, a spruzzo 6 Attenzione: Prima dell’utilizzo provare il prodotto su un angolo nascosto del tessuto. |
QUANDO UTILIZZARE IL LAVAGGIO A PERCLORO
Quando si devono lavare capi delicati (come ad esempio lana, seta, etc.) il lavaggio in percloro è ideale. Anche per alcuni capi sintetici il percloro è il lavaggio migliore.
Come prima regola generale bisogna leggere l'etichetta dei capi e vedere se il produttore consiglia il lavaggio a percloro (perché solo lui è a conoscenza di tutti i processi subiti dal capo).
Sicuramente il lavaggio a percloro è indispensabile per lavare capi delicati molto sporchi (ad esempio sporchi di grasso, olio), perché con altri lavaggi sarebbe più difficile eliminare le macchie e nel contempo preservare il capo.