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Mercoledì, 14 Aprile 2021 15:40

Le Tecnofibre

La maggior parte dei capi che vengono prodotti ai giorni d’oggi sono realizzati interamente o con una percentuale di fibre artificiali o sintetiche. Analizziamo insieme le caratteristiche di questi tessuti.

Le fibre tessili si suddividono in 2 macro categorie: le fibre naturali e le tecnofibre, anche dette fibre chimiche.

  1. FIBRE NATURALI

    Le fibre naturali rappresentano il 40% delle fibre tessili utilizzate nel mondo ed a seconda della loro origine si distinguono in 2 categorie:
    • ORIGINE VEGETALE (cotone, lino, canapa, juta, sisal, kapok, ramiè)
    • ORIGINE ANIMALE (lana, seta)
  2. TECNOFIBRE o Fibre Chimiche

    Le Tecnofibre rappresentano il 60% delle fibre tessili utilizzate nel mondo e sono realizzate dall'uomo attraverso reazioni o processi chimici. Questa tipologia di fibre si divide in due sottoclassi:
    • FIBRE ARTIFICIALI: quando la materia di partenza è una sostanza naturale. In questo caso, solitamente, la cellulosa viene trattata e modificata chimicamente. Rientrano in questa categoria rayon, viscosa e acetato.
    • FIBRE SINTETICHE: quando la materia di partenza non è naturale, ma è una sostanza ricavata artificialmente. Queste fibre infatti sono ricavate da processi di sintesi, tipicamente ottenute da derivati del petrolio. Rientrano in questa categoria Nylon (fibre poliammidiche), Acrilico (fibre poliacriliche), PTFE (fibre perfluorate).

In questo articolo andremo ad analizzare in maniera più approfondita questa seconda categoria di fibre.
Le Tecnofibre possiedono alcune caratteristiche migliorative rispetto alle fibre naturali, ma presentano anche alcuni svantaggi:

PRO
• Resistenza allo strappo
• Capacità termica
• Impermeabilità
• Leggerezza
• Resistenza al fuoco
• Resistenza ad agenti biologici (muffe, batteri,etc..)
CONTRO
• Non sono biodegradabili
• A volte causano allergie
• Alcune fibre bruciano più rapidamente rispetto a quelle naturali

LE FIBRE ARTIFICIALI

Le fibre artificiali furono prodotte allo scopo di garantire una produzione indipendente dall'influenza di condizioni stagionali ed ambientali.
Infatti queste fibre utilizzano la cellulosa derivata dalle piante, come ad esempio da tronchi degli alberi o dalla carta, in modo da poter ridurre anche i costi di produzione.

Le fibre artificiali si suddividono in:
• Fibre Cellulosiche Rigenerate → Dove viene sciolta la cellulosa e poi rifilata per ottenere una fibra con caratteristiche diverse (Rayon, Viscosa, Cupro.)
• Fibre Cellulosiche Modificate → Dove si interviene chimicamente nella modificazione della cellulosa (Acetato, Nitrato etc..)

Il Rayon è una fibra trasparente che si ottiene dalla cellulosa di legno e cotone, che una volta sciolta con soda caustica reagisce con il solfuro di carbonio dando vita a una sostanza chiamata viscosa.
La viscosa, chiamata anche seta artificiale, deriva dalla polpa di legno degli alberi trattata con NaOH (idrossido di sodio ) e CS2 (Solfuro di carbonio). Questa modifica rende la cellulosa soffice al tatto per la maggior cristallinità della fibra.

Curiosità:
Facendo passare la fibra in ugelli di maggior diametro e dentro nuovamente all'acido solforico, si ottiene il Cellophane.

L'Acetato deriva dalla reazione tra la cellulosa e l'anidride acetica.
Si tratta di una fibra lucida e molto morbida, e per questo viene spesso utilizzata per gli abiti da sposa.
Se bagnata perde molta della sua tenacia e resistenza, quindi è preferibile lavare questi capi a secco.
L'acetato è molto sensibile al calore, quindi è sconsigliato mettere questi capi in asciugatrice a temperatura elevata.

Curiosità:
Bruciando questa fibra si sentirà odore di aceto.

LE FIBRE SINTETICHE

Le fibre sintetiche sono fibre che derivano dal processo di polimerizzazione di materie prime derivate dal petrolio. Questi polimeri possono essere Omopolimeri (composti da una sola molecola che polimerizza) oppure Copolimeri (composti da due o più molecole che polimerizzano tra di loro).
I Polimeri sono macrostrutture costituite da unità (molecole) ripetute miliardi di volte.

L' acrilico deriva dalla polimerizzazione dell' Acrilonitrile. L'acrilico è leggero , morbido, caldo e con una mano simile a quella della lana. Le sue fibre sono molto resistenti rispetto ad altre sia sintetiche che naturali. Alcuni tipi di acrilico vengono usati negli indumenti come un'alternativa meno costosa del cashmere.

Curiosità:
L'acrilico è resistente alle tarme , oli, prodotti chimici, ed è molto resistente al deterioramento derivante da esposizione alla luce solare.

Le fibre poliammidiche sono tra quelle maggiormente utilizzate e con alto valore tecnologico intrinseco. Prendono il nome dal legame chimico che si forma tra le molecole che lo compongono: Il legame AMMIDICO. Queste fibre possiedono alcune caratteristiche di alto valore tecnologico:
• Peso Specifico basso
• Resistenza agli urti
• Discreto isolamento elettrico
• Resistenza ai solventi, oli, grassi e carburanti
• Autoestinguenti

Tra queste fibre possiamo citare tre polimeri poliammidici con grosse differenze tecnologiche: Nylon, Nomex® e Kevlar®.
Il Nylon viene spesso utilizzato per le sue caratteristiche di resistenza chimica ed elasticità, il Nomex® è una fibra poliammidica che ha un’elevata resistenza al fuoco, infatti viene utilizzato per produrre l’abbigliamento dei vigli del fuoco, mentre il Kevlar® è una fibra poliammidica utilizzate nei giubbotti anti proiettile. Quindi, lo stesso legame chimico e molecole più o meno simili danno origine a delle fibre con caratteristiche e valore tecnologico molto differente
ll Nylon è una delle fibre sintetiche più utilizzate al mondo. Vanta diverse applicazioni in tutti i campi.
Questa fibra possiede proprietà differenti a seconda della lunghezza della molecola (ovvero al numero di atomi di carbonio).
E' molto resistente ai diversi solventi e tensioattivi. Uno dei punti deboli di questa fibra è rappresentato dall'intolleranza agli acidi forti, che idrolizzano la fibra distruggendola.
Risulta quindi necessario testare alcuni tipi di smacchiatori tipicamente acidi (come quelli per la ruggine) prima di impiegarli, al fine di evitare problemi di degradazione della fibra.

La fibra di PTFE (politetrafluoroetilene) è una fibra perfluorurata con un altissimo potere impermeabilizzante e resistente agli agenti esterni e chimici. Questa fibra viene utilizzata nella creazione del tessuto GORE-TEX®. Un tessuto tecnico costoso ma molto performante.

Grazie all'utilizzo combinato di fibre sintetiche e artificiali possiamo disporre di una moltitudine di tessuti differenti. Ognuno con le sue caratteristiche e peculiarità nella manutenzione.

E' sempre consigliabile leggere l'etichetta del tessuto e seguire i consigli del produttore che è a conoscenza dei trattamenti eseguiti.

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